Oggi è il termine ultimo per concludere il libro dedicato alla “Eroica in Moto” e mandarlo in stampa in tempo utile per l’EICMA; debbo scrivere la ultima pagina, la più difficile, quella di “ringraziamento” – vi sarò grato se vorrete darci una lettura volante e aiutarmi con i vostri feed-back:
“Il mito della velocità, e un malinteso senso del progresso, ci fanno quotidianamente attraversare immense distanze e moltitudini di persone difesi da un atteggiamento psicologico di totale estraneità. Cosa succede invece quando si prova ad includere i protagonisti di un percorso di 208 chilometri, in cui ogni centimetro è intensissimo di emozioni ed incontri?! Come sintetizzare la gratitudine nello spazio di una paginetta? E se mi dimentico di richiamarne qualcuno?? Suvvia, occorre provarci!
Allora, non si può che iniziare ringraziando la Toscana, per aver costruito nei secoli tanta bellezza, ed essere stata capace di custodirla con tanta cura, facendola rivivere ogni santo giorno. Grazie alla Provincia di Siena, anzitutto per la formidabile abilità nel conservare le proprie strade bianche in condizioni migliori della media delle strade asfaltate italiane. Grazie ad ognuna delle cittadine attraversate lungo il percorso; di Gaiole, “Paese dell’Eroica”, ho già detto, ma un pensiero speciale non posso non rivolgerlo anche a Montalcino, nostra seconda casa. E a proposito di belle comunità, faccio volentieri una deviazione per ringraziare quella di Castiglion Fiorentino, che ci regala la più indimenticabile domenica dell’anno.
E poi mi piace stringere la mano ad uno ad uno -come riesco a fare al momento della partenza, quello che aspetto tutto l’anno con il batticuore!- a tutti i protagonisti della “Eroica in Moto”: gli eroici piloti e le eroiche passeggere (per me è il percorso più bello dal sellino posteriore, nonostante buche e polvere; me lo confermate?!); ognuna delle persone che ci sorride dai bordi della strada; ognuna delle persone che da un contributo grande o piccolo alla felice riuscita della manifestazione, presidiando un incrocio per un paio d’ore che altrimenti chissà dove finireste, o cucinando per tutta una settimana per deliziare ogni volta le nostre eroiche trippe.
Una parola a parte per l’eroico Staff, un gruppo che abbraccia le più belle amicizie che mi ha regalato la passione per la moto: alcune risalgono ai tempi delle prime Dakar, a confermare che le radici sono forti e profonde, altre ai giorni nostri, a provare che la pianta è ancora ben viva, e i rami continuano a crescere verso il cielo. Ora mi tocca abbassare la visiera, per nascondere una lacrimuccia: grazie a mio padre Rocco, che mi regalò il primo casco, quello che ancora porto nel cuore; e poi grazie a Daniela, che mi sopporta nel presente, e un grazie speciale a Agata e Ambra, cui spetta l’arduo compito di costruire un eroico futuro!”
Un LAMPeggione di saluto, e arrivederci a presto, di persona! Andrea